venerdì 28 luglio 2023

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XVII domenica del tempo ordinario (anno A) : 13, 44-52

 

44 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45 Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
47 Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49 Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
51 Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52 Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Tre parabole del Regno dei Cieli, per descrivere la "gioia" di colui che ne si rende partecipe.
La prima parla di "un tesoro", nascosto e... dimenticato in un campo. Lo trova soltanto chi lo ha cercato. Ne comprende il valore, e  pone mille accorgimenti per ottenerlo. Non denuncia il ritrovamento, e compra il campo, dopo avere venduto ciò che possedeva. Aveva compreso che quel  "tesoro" sarebbe stato "la svolta" della sua vita. Ciò che ha mosso il compratore, era la consapevolezza, attivata in lui dal desiderio. Se non si desidera infatti Dio e il suo Regno allo stesso modo, non li si otterrà mai. Altrettanto buona fu la sorte del mercante di perle. Avendo cercato spasmodicamente quella che avrebbe cambiato la sua vita, la trova. Verosimilmente può succedere, nei grandi bazar orientali, tra la eccessiva mercanzia esposta. Il mercante non badando a spese, comprò la "sua" perla. Ne aveva compreso il valore per la vita. È la fortuna di chi incontra Cristo e ne accoglie il Vangelo. La terza parabola è modellata sulla profezia di Daniele. Il giudizio della fine della Storia (escatologico). La rete in mare ha raccolto  "buoni e cattivi". Il testo non parla di "pesci", perché si tratta di "pesca di uomini". Selezionati e prescelti, a riva, saranno coloro che hanno aderito al Regno, cioè i buoni. Mentre i "marci" (sic!) verranno ributtati in mare, immaginato luogo di morte e come  "stagno di fuoco" a incenerire ogni vita fallimentare. Alle parabole, Gesù fece seguire l'invito ai suoi perché facciano come "lo scriba che, divenuto discepolo del Regno", ha aderito alla "novità" del Vangelo, preferito alle "cose antiche" e ormai obsolete del vecchio.

Fra' Domenico Spatola

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