venerdì 5 dicembre 2025

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Seconda Domenica di Avvento (Anno A): Matteo 3,1-12

1
 In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, 2 dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
3 Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
4 Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 5 Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; 6 e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
7 Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? 8 Fate dunque frutti degni di conversione, 9 e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. 10 Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 11 Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 12 Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».

Giovanni battezzava, alla foce del Giordano.  Invitava al Regno dei Cieli, ormai vicino. Di lui aveva vaticinato Isaia: "Voce che dal deserto grida di preparare la via del Signore e di raddrizzare i suoi sentieri". Il Battista si mostrava austero come il profeta Elia. Anch'egli vestito con peli di cammello e la cintura ai fianchi. Inconfondibile. Altrettanto sobrio, da nomadi del deserto, era il suo cibo: cavallette e miele selvatico. Attirava molta gente. Provenendo da Gerusalemme, dalla Giudea e dalla zona del Giordano, i pellegrini disertavano il tempio, suscitando gelosia nei sacerdoti e nei leviti. Per il rito dell'immersione battesimale chiedeva la confessione dei peccati e la conversione. Farisei e sadducei si accodavano  ai pellegrini, certamente per altri scopi, se Giovanni ne sventava l'ipocrisia, apostrofandoli: "Razza di vipere!" e minacciando contro di loro l'ira di Dio. Per lui, non bastava dirsi di Abramo per ragioni etniche o religiose. La vera circoncisione era quella del cuore e Dio potrebbe suscitare, anche dalle pietre, figli ad Abramo.  "La fede richiede opere buone", era il suo insegnamento, come l'annuncio dell'imminente Messia. Urgeva perciò la conversione, perché egli sarebbe stato giudice severo e con la scure in mano alla radice dell'albero avrebbe tagliato e gettato nel fuoco chi non avesse portato frutto. Definiva il suo battesimo  "di acqua", fatto per purificare, mentre quello di chi dopo di lui, essendo più Forte, sarebbe stato in Spirito Santo e fuoco. 
In tutta onestà, dichiarava che da quel ruolo, non avrebbe potuto scalzare il Cristo.

Fra' Domenico Spatola

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