Gesù ai seguaci disse:
"Rimangano in voi fisse
le mie parole:
Amate i nemici come prole,
facendo sol del bene
e, a chi procura pene
a voi e dolori:
date i vostri cuori.
Benedite chi vi maledice
e radice
sia vostra preghiera
da mane a sera
per chi vi tratta male.
Mentre regale
la vostra faccia
mostratela sovrana a chi vi schiaccia.
A chi ti strappa il mantello,
anche la tunica dài con quello.
A chi ti chiede o prende le tue cose,
rendigliele morose
e non volerle indietro.
Diventi vostro metro
l'altrui comportamento
e ciò che fa contento
anche voi fatelo agli altri.
Non fate gli scaltri
ad amare chi vi ama,
nel panorama
dei peccatori sarete annoverati:
anch'essi infatti sono abituati
a misurare il contraccambio,
mentre non è a ricambio
il messaggio mio d'amore
quello cioè d'amare il peccatore
prestando a lui senza sperare nulla
altrimenti la mia dottrina in voi sarà fasulla.
Amate gli avversari,
se volete esser cari
al Padre vostro misericordioso
che non è parsimonioso
con gli ingrati e i malvagi.
Siate dunque saggi
e non giudicate
ma vostro perdono date,
e riceverete una misura intensa
che in voi farà condensa".
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Salvator Mundi di Andrea Previtali (1519)
Grazie caro fra Domenico, per queste tue rime che danno forza e avvicinano al nostro Signore Gesù Cristo
RispondiEliminaGrazie per la Sua luce e la tua dolcezza
RispondiElimina