Pietro disse a Gesù:
"Quanto di più
perdonar dovrò al fratello?
Basterà che il suo fardello
porti fino a sette volte?"
"No! Altre svolte
per me saranno lette:
fino a settanta volte sette!"
Aggiunse poi:
"A voi
racconto di quel re,
che chiamò a sé
i servi a regolare i conti,
e, di un tale, catastrofici eran gli ammonti:
fino a diecimila di talenti
(eran debiti cospicui e ingenti!).
Non potendo ei restituire,
il re volle che a sostituire
venisse fatto schiavo con la figlia,
la moglie e tutta la famiglia.
Si pose il debitore,
con terrore,
a supplicarlo
dicendo che a ripagarlo
del debito ingente
avrebbe provveduto nel frangente.
Commosso il padrone,
n'ebbe compassione
e tutto condonò.
Ma fuori, il servo chi incontrò?
Un compagno
contro cui sferrò il calcagno,
perché a lui dovea denari cento.
Sento
ancor suo terribile vociare:
'dammi ciò che mi devi dare!'
E, non ascoltato di quello il pianto,
nella prigione lo gettò a vanto.
Tal vista
dei compagni ognun rattrista,
e tutto raccontarono al padrone
che, questa volta, smise quelle buone
di maniere, rese or dure
e con parole oscure.
Rimproverò il servo,
del qual conservo
il ricordo suo spietato:
finì infatti suoi giorni carcerato.
Così anche a voi farà il Padre mio,
se non perdonerete come faccio io!"
Fra' Domenico Spatola
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