Veneri le ceneri,
non per morte
ma a sorte
del finito,
che, a dito,
il tempo ostenta
e, da virtù, orienta
a verità più grande
in novelle lande
promesse,
e stesse
daranno vita
tenera e infinita.
non per morte
ma a sorte
del finito,
che, a dito,
il tempo ostenta
e, da virtù, orienta
a verità più grande
in novelle lande
promesse,
e stesse
daranno vita
tenera e infinita.
Austero simbolo occhieggiante alla morte. "Pulvis, cinis et nihil", fu fatto scrivere a sintesi di vita sulla tomba da un cardinale del XVII secolo. La liturgia contesta tale idea. Non è macabro gesto di preambolo della morte, l'imposizione delle ceneri, ma invito a "conversione", per accogliere il Regno ormai vicino. Cammino ideale che la liturgia guiderà attraverso le Scritture fino alla Pasqua di Cristo, perché sia anche la nostra. Ogni domenica della Quaresima offrirà delle tappe necessarie all'ascolto di quella Parola che indica la direzione per risorgere. Ogni Quaresima è occasione offerta per un intinerario interiore che farà scoprire nuovi spazi di libertà che solo l'amore in crescendo sa misurare.
Fra' Domenico Spatola
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