sabato 21 agosto 2021

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XXI domenica del tempo ordinario (anno B): Giovanni 6, 60-69

60
 Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». 61 Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62 E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? 63 È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64 Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
67 Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». 68 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; 69 noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

In conclusione, il discorso sul "Pane di vita" tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, scontentò tutti. La folla non ebbe il re sperato; i capi dei Giudei temettero per il nuovo rapporto con Dio e i discepoli, ritenendo inaccettabile quel discorso, gli voltarono le spalle. Insopportabile per loro ricordare il tragico fallimento del deserto: "I padri vostri sono morti tutti  nel deserto!" Tuttavia si ribellarono soprattutto alla proposta di "farsi pane" e di non inseguire ansie di nazionalismo e di potere .
Mormorarono disgustati:  "Chi lo può ascoltare?". Il verbo "mormorare" fu usato dall'evangelista in parallelo con il libro dall'Esodo dove si denunciava l'ostilità di Israele contro Mosè e Aronne. "Questo vi scandalizza?". Provò a rilanciare: "E quando vedrete il Figlio salire là dove era disceso?". Era la morte in croce, non accettata dai discepoli mentre era per Gesù il passaggio ineludibile per entrare nella gloria della risurrezione.  "È lo Spirito  che dà la vita, perché la carne non giova a nulla. Le parole che vi ho detto, sono Spirito e vita". La polarità "spirito/carne", nel Vangelo di Giovanni, non è tra due termini antitetici
Lo Spirito orienta, con l'amore gratuito, al superamento della caducità della "Carne". È nella Eucaristia il luogo in cui si invera tale sintesi. Il pane che cambia sostanza, a preludio di trasfigurazione della intera Creazione "gemente per le doglie del parto". Ma erano ben altre  le aspettative dei discepoli e tutte sperimentate da  Gesù ostili a lui, come le bieche trame del traditore. In ultima chiamata,  parlo ancora delle ragioni del loro rifiuto: "Nessuno viene a me se non gli è concesso dal Padre". Se infatti non si accetta del Padre l'amore gratuito, si resta impediti nel riconoscere del Figlio le opere, stesse del Padre e a favore dell'umanità. Non li convinse e i discepoli si allontanarono, ad eccezione dei Dodici. Comprensibilmente amareggiato, anche a loro Gesù indicò la porta per andare via, ma Simon Pietro, a nome dei compagni, gli professò fede: "Dove andremo, Signore, lontano da te? Tu solo hai parole di vita eterna. E noi abbiamo visto e creduto, che tu sei il Santo di Dio!"

Fra' Domenico Spatola 

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