Gesù si era dichiarato "Pane disceso dal cielo". I Giudei si ribellarono, sapevano infatti tutto di lui, del padre Giuseppe e di sua madre. Ritennero di avere sufficienti prove per sfiduciarlo. Gesù li invitò a riflettere senza mormorazione. Reazione nella quale erano caduti i loro padri, giudicando e condannando Mosè per averli ingannati e portati a morire nel deserto. Non ripetano lo stesso errore. Provò a denunciare i motivi del loro rifiuto: "Nessuno viene a me, se il Padre mio non lo attira". Aveva parlato di Dio, come Padre che ama i figli e non vuole inimicizia tra loro. I Giudei non accettavano che il loro Dio fisse "padre" anche dei nemici di Israele, mentre per Gesù era fondamentale per riconoscere il Figlio, il quale compie le stesse opere in favore dell'umanità. Il confronto drammatico avrà esito di totale fallimento per quanti non condivisero il suo progetto d'amore, e non riceveranno vita, quando dalla croce ("ultimo giorno"), Gesù consegnerà lo Spirito. I tempi messianici, annunciati dai profeti, si avvereranno quando "tutti saranno istruiti da Dio e impareranno che la fede nel Figlio dà la vita eterna". Quella che, nella manna, invano cercarono "i loro padri, i quali nel deserto morirono". Chi invece mangia il pane disceso dal cielo ha la vita eterna. "Questo pane - continuò - è la mia carne per la vita del mondo!".
Fra' Domenico Spatola
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