A Cana,
la cena era strana
senza vino.
Agli sposi altro destino
Gesù facilitò.
La madre sua mediò:
"Manca l'amore!"
disse, con fitta al cuore.
Ma il figlio: "Non è momento".
La donna alcun commento,
fè ma, volta ai servi:
disse: "Ognuno osservi
qualunque cosa vi dirà!"
Là
c'eran sei enormi giare,
atte a purificare
con l'acqua che corregge
i vizi della Legge.
Di empirle diè comando
ai servi che, assecondando,
le colmarono fino all'orlo,
come l'albume avvolge il tuorlo.
Poi l'acqua rilevata,
in vin fu trasformata.
Ma tutti eran già brilli
da cader come birilli.
Quando il vino fu versato,
meravigliato
fu il capomensa
che, con stizza intensa,
disse allo sposo:
"Perdonami se oso,
ma qui è stato grave vizio:
il vino buono fin dall'inizio
andava versato,
e, invece, tu per la fine l'hai serbato!"
Così della Gloria i pegni,
i seguaci ne videro i segni.
la cena era strana
senza vino.
Agli sposi altro destino
Gesù facilitò.
La madre sua mediò:
"Manca l'amore!"
disse, con fitta al cuore.
Ma il figlio: "Non è momento".
La donna alcun commento,
fè ma, volta ai servi:
disse: "Ognuno osservi
qualunque cosa vi dirà!"
Là
c'eran sei enormi giare,
atte a purificare
con l'acqua che corregge
i vizi della Legge.
Di empirle diè comando
ai servi che, assecondando,
le colmarono fino all'orlo,
come l'albume avvolge il tuorlo.
Poi l'acqua rilevata,
in vin fu trasformata.
Ma tutti eran già brilli
da cader come birilli.
Quando il vino fu versato,
meravigliato
fu il capomensa
che, con stizza intensa,
disse allo sposo:
"Perdonami se oso,
ma qui è stato grave vizio:
il vino buono fin dall'inizio
andava versato,
e, invece, tu per la fine l'hai serbato!"
Così della Gloria i pegni,
i seguaci ne videro i segni.
Fra' Domenico Spatola
(Dipinto del Tintoretto)
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