Il motivo per cui il Regno dei Cieli verrà tolto ai capi dei sacerdoti e ai farisei, venne spiegato da Gesù con la parabola della "nozze del figlio del Re". Quella festa doveva essere memorabile, perciò non si era badato a spese. Figuravano il bue grasso e le vivande prelibate e succulenti. Nessuna figuraccia dinanzi agli invitati che egli stimava. Ma si era illuso! Avvisati, quelli preferirono fare altro, ritenuto più conveniente. Ipocritamente dispiaciuti, si scusarono coi servi. Chi si recava al campo e chi ai propri affari. Insistette il re con nuovi invii, ma quelli si resero criminali insultando e uccidendo i messaggeri. Il re, indignato, mandò le truppe a radere al suolo la loro città. Gerusalemme infatti cadrà ad opera dei Romani nell'anno 70, per non avere accettato le proposte di pace che aveva dettato Gesù. L'invito fu perciò rivolto ai nuovi destinatari, oltre i confini del regno e per i sentieri del mondo. Reclutarono "cattivi e buoni". Su cui, senza distinzione, il Padre faceva "sorgere il sole o piovere dal cielo". Se ormai nel Regno potevano entrare tutti, il re si mostrò intransigente con l'unico commensale che non indossava la veste nuziale. Era la sua condizione ineludibile, perché era simbolo della conversione del cuore. Fu la nota stonata di quella magnifica festa.
Fra' Domenico Spatola
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