venerdì 17 maggio 2024

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo di Pentecoste (anno B): Giovanni 15, 26-27. 16, 12-15

 

Giovanni 15:26-27

26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.

Giovanni 16:12-15

12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.

Lo Spirito Santo è il "Paraclito". Tra le molteplici attività esercita quella di "consolare". Elimina alla radice le cause della sofferenza e non gli difetta la difesa quale avvocato e protettore. È inviato, dal Padre, per introdurre ogni uomo nella verità del "Dio amore" e della "adozione" dell'uomo a figlio. Nel Quarto Vangelo, Gesù aveva comunicato lo Spirito dalla Croce, e quanti l'accolgono dilatano la propria esistenza nel divino. L'innesto consente novità di orizzonti sconfinati. Sono di libertà, e contrapposti alle angustie della Legge. Alla Chiesa chiede fedeltà ai poveri e oppressi, e per i discepoli sarà la forza per testimoniare il Vangelo, orientando la propria vita al bene degli altri, e con lo stesso amore del Risorto. Lo Spirito Santo si fa Maestro delle cose dettate da Gesù, ma attualizzandole alle esigenze della Storia. Non avranno spazio i nostalgici rigurgiti nel passato, perché Egli darà risposte nuove alle esigenze che l'Umanità di volta in volta presenterà.

Fra' Domenico Spatola 

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