Percorsi i viali severi,
con sentimenti sinceri
per i ricordi spezzati
da dolor suscitati.
Il viale indicato,
dai cipressi vegliato,
portava alla tomba che m'ero prefisso,
ma fu il Crocifisso
dal loculo sporgente,
che immantinente
richiamò mia attenzione.
Con gran devozione,
gli volli parlare,
provando a dettare
a lui miei pensieri.
Eran sinceri,
almen quella volta.
Coinvolta
fu tutta mia vita,
che, per l'età, è quasi finita:
"Tu Gesù -pensai
o parlando esclamai-,
come vedi questa gente?
Non dico la giacente,
ma chi vien con dolore
a deporre il fiore
al fratello o all'amico,
che dico,
o anche al padre
o alla tenera madre?".
Mi parve proposta, la sua risposta:
"Falli venire, almeno ogni anno.
Riduce il danno
a chi non pensa che la morte,
del Ciel apre le porte
a chi vuole entrare,
mentre le chiude
a chi vuole scordare.
Non fa dunque paura
la morte che cura
chi si sente ammalato
e ad altra vita votato".
Accolsi il messaggio,
e ripresi coraggio.
Baciai la croce,
ma con un filo di voce.
con sentimenti sinceri
per i ricordi spezzati
da dolor suscitati.
Il viale indicato,
dai cipressi vegliato,
portava alla tomba che m'ero prefisso,
ma fu il Crocifisso
dal loculo sporgente,
che immantinente
richiamò mia attenzione.
Con gran devozione,
gli volli parlare,
provando a dettare
a lui miei pensieri.
Eran sinceri,
almen quella volta.
Coinvolta
fu tutta mia vita,
che, per l'età, è quasi finita:
"Tu Gesù -pensai
o parlando esclamai-,
come vedi questa gente?
Non dico la giacente,
ma chi vien con dolore
a deporre il fiore
al fratello o all'amico,
che dico,
o anche al padre
o alla tenera madre?".
Mi parve proposta, la sua risposta:
"Falli venire, almeno ogni anno.
Riduce il danno
a chi non pensa che la morte,
del Ciel apre le porte
a chi vuole entrare,
mentre le chiude
a chi vuole scordare.
Non fa dunque paura
la morte che cura
chi si sente ammalato
e ad altra vita votato".
Accolsi il messaggio,
e ripresi coraggio.
Baciai la croce,
ma con un filo di voce.
Di Domenico Spatola

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