Inattesa per la maggioranza quella elezione, da molti paventata come una jattura non solo per l'America ma anche per il mondo intero, ha costretto il mondo ad una riflessione. Come è potuto accadere se tutti i sondaggi lo davano perdente? Tutti, ma non la rabbia di quegli Americani insofferenti agli sconvolgimenti prodotti da una globalizzazione che ha creato, senza più protezione, situazioni di disagio per i tanti impoveriti e insicuri per un futuro incerto e senza garanzie.
La campagna elettorale, scomposta nei modi e gridata senza rispetto contro l'avversario e quanti non la pensavano come lui, alla fine ha premiato il repubblicano indecente a volte agli occhi del suo stesso partito. Ora è lui l'inquilino della Casa Bianca e i governi dell'intero pianeta, comunque, dovranno avere a che fare con lui. Chi lo continua a denigrare anche dagli alti vertici deve arrendersi e tentare, nell'interesse del mondo, di dialogare con lui perché rappresenterà, per i prossimi quattro anni, un interlocutore ineludibile per le sorti dell'umanità.
Gli auguriamo perciò serenità nel giudizio, perché i toni della campagna elettorale non servono a lui né alla sua Nazione per rimanere baluardo di libertà e dei diritti fondamentali dell'uomo.
Auguri anche a noi.
Fra' Domenico Spatola.
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