Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!
Commento al Vangelo
"Avvento" dal latino "venturus", annuncia nella liturgia cristiana "Colui che viene" e il suo tempo ("kairos") di grazia e d'attesa. "Vigilanza" chiede disponibilità all'evento, con divieti di ubriacature e di conviti con gli idoli, assonnati da droghe e imbambolati in fatui miraggi d'avidità e di potere. "Un uomo parte" è l'incipit della parabola, seguita a preconizzazione di crolli dei poteri a sistema in boria e arroganza.
Gerusalemme, non esclusa, ne diventa emblema e pretesto per le colpevoli sue sicumere, suicide fino al rigetto del "Figlio dell'uomo" venuto a visitarla, e a disprezzo di proposta del Vangelo e del perdono.
Memorabile la sua distruzione ad opera dei Romani, da "non restare pietra su pietra". Il Redentore pianse sulla "città che uccide i profeti". Con triplice invito, Gesù insegnò ai suoi a vigilare. Pari sequenza, nel Getsemani, a ultimo tentativo, fallito, di superamento della prova finale.
"Chi parte" è Gesù, non senza prima affidare poteri di perdono e di vita, al "portiere di casa" responsabilità di sicurezza e, a quelli in casa, di vegliare fino al suo ritorno.
L'attesa operosa è ragionata sulla scelta fondamentale per la vita.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Orazione nell'orto, di Andrea Mantegna
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