Il segno delle nozze di Cana
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Le nozze di Cana di Galilea
Era festa a Cana. Le nozze nei villaggi avevano risonanza. Saranno famose queste che annoverano la madre e tra gli invitati Gesù con i discepoli.
Valenza simbolica si addice all'evento. Manca il vino. La madre ne è consapevole, ma il Figlio, informato, non vi riconosce "le sue nozze". Quelle le consumerà sulla croce e saranno d'amore. Distolto è dal proposito dall'insistenza della madre, che ritiene ottenuto lo strappo. Può ora candidamente volgersi ai servi: "Fate ciò che vi dirà!".
"Riempite le anfore fino all'orlo" fu perentorio il comando del Signore. I servi avevano capito e taciti obbediscono. Erano là sei enormi giare di pietra contenenti ottanta litri ciascuna. L'acqua doveva servire per la purificazione dei Giudei, ma, ironia della sorte, le giare non contenevano una goccia d'acqua. Primo compito dei servi fu di riempirle fino all'orlo, per attingere successivamente l'acqua che, nel prelievo, diventava vino dei più pregiati. Il fatto irretì l'ignaro organizzatore del banchetto che, furibondo, si volse allo sposo imputandogli di avere conservato il vino migliore per la fine, quando tutti, da brilli, erano incapaci di apprezzare il vino buono. Di Gesù fu il primo segno ove manifestò la sua Gloria e i discepoli credettero in lui.
Valenza simbolica si addice all'evento. Manca il vino. La madre ne è consapevole, ma il Figlio, informato, non vi riconosce "le sue nozze". Quelle le consumerà sulla croce e saranno d'amore. Distolto è dal proposito dall'insistenza della madre, che ritiene ottenuto lo strappo. Può ora candidamente volgersi ai servi: "Fate ciò che vi dirà!".
"Riempite le anfore fino all'orlo" fu perentorio il comando del Signore. I servi avevano capito e taciti obbediscono. Erano là sei enormi giare di pietra contenenti ottanta litri ciascuna. L'acqua doveva servire per la purificazione dei Giudei, ma, ironia della sorte, le giare non contenevano una goccia d'acqua. Primo compito dei servi fu di riempirle fino all'orlo, per attingere successivamente l'acqua che, nel prelievo, diventava vino dei più pregiati. Il fatto irretì l'ignaro organizzatore del banchetto che, furibondo, si volse allo sposo imputandogli di avere conservato il vino migliore per la fine, quando tutti, da brilli, erano incapaci di apprezzare il vino buono. Di Gesù fu il primo segno ove manifestò la sua Gloria e i discepoli credettero in lui.
fra' Domenico Spatola
Nella foto: Le nozze di Cana - Giotto
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