venerdì 29 novembre 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della prima domenica d'Avvento (anno A): Matteo 24, 37-44


37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, 39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. 40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. 41 Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43 Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44 Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

Gesù, evocando il passato, apre alla speranza. I toni drammatici sono gli stessi dei profeti antichi richiedenti attenzione alla conversione. Il tempio di Gerusalemme era  stato da Gesù dannato alla distruzione, perché dai capi reso "spelonca di refurtiva", a dissanguamento dei poveri e delle vedove. Il suo crollo, ad opera dei Romani (anno 70 e.v.) verrà interpretato come "fine del mondo", ma Gesù inviterà i suoi a non temere, perché quella distruzione chiuderà solo un'epoca già incancrenita. Seguiranno "segni nel cielo" che Gesù invita ad interpretare "spazi per la libertà". Cadranno infatti gli idoli (sole, luna, e stelle), simboleggianti il potere di asservimento contrapposto alla "novità" del "Figlio dell'uomo" manifestato per condurre a pienezza di vita. Il tempo dell'accadimento sarà dunque "kairòs", ossia occasione da non perdere e attendere con  vigilanza. I distratti ne rimarranno sorpresi come chi non previene "il ladro" che gli scassina la casa. Modello evocato è Noè e il suo tempo. Nessuno ascoltava l' invito del patriarca alla conversione, e ne seguì il diluvio. La venuta del "Figlio dell'uomo" sorprenderà solo i drogati dagli idoli, che assonnano e non consentono di partecipare al "Regno dei cieli". Perciò l'invito alla vigilanza è senz'alibi.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Il diluvio universale di Francis Danby


Nessun commento:

Posta un commento