Su candore,
che di te Vergine il cuore
mostrava,
Gabriele posava
la proposta d'amore:
era del Signore
l'invito
ad esser marito
a te
e partorire il Re.
Temevi non essere degna
e alta ti pareva consegna.
Ma solo te voleva Regina
il Padre e sua Corte divina.
Puro e senza peccato,
cuore tuo immacolato
attrarre poteva su noi
Colui che ci avrebbe poi
da Croce resi più belli
perché di lui ci facevi fratelli.
Madre, sei avvocata
e "piena di grazia" da tutti acclamata,
nobilita il parto di creatura
che da tuo "Sì" avrà vita sicura.
Sei Madre a Dio,
senza l' oblio
dell'altra maternità
quella dell'intera Umanità,
che accogliesti a voce
da tuo Figlio in croce.
A cotale assenso
da noi avesti consenso.
Sei nostra Madre,
e in braccio al Padre
ci vuoi tutti portare
additando a noi il Figlio da amare.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: "La Nunziata" di Antonello da Messina
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