Colsi di tua mano,
tesa a me lontano,
un dito
che ardito
fu a sostener fatica:
or che mia vita
precaria e incespicante,
tra paure tante
che fragile fan mio piede,
chiedo, Signore, a te la fede
nel tempo che insicuro
appare in duraturo
affanno
perché non faccia danno
dammi tuo segno
che sia d'amore pegno.
Fra' Domenico Spatola
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