Ne parlavano convintamente come "il Papa buono". L'aspetto, bonario e sorridente, era un po' appesantito dall'età. A 77 anni, fu eletto il 28 ottobre 1958. Lo vollero i cardinali come "papa di transizione". Sanguinanti erano ancora le ferite di guerra, da un decennio finita, mentre in atto c'era quella "fredda", che divideva il pianeta nelle aree di influenza americana e sovietica. Inquietavano i troppi interrogativi sulla miseria e sull'ingiustizia cronica, esasperate dagli eventi bellici. Tra progressisti e conservatori, si dibatteva, da oltre un secolo, quale l'identità della Chiesa. L'elezione di Angelo Giuseppe Roncalli (tale nome al battesimo), fu immaginata provvisoria e di compromesso per temporeggiare. Lo si riteneva al capolinea, se non altro per ragioni anagrafiche. Si sbagliarono. Nel vecchietto bonario, venuto da Venezia di cui era il patriarca, si nascondeva vitalità prodigiosa, rivelatasi funzionale, per docilità allo Spirito Santo, da cambiare la Storia. Papa Giovanni volle il Concilio per rinnovare la Chiesa e aprirla al Mondo contemporaneo. Non voleva vederlo passare e ed egli restare indifferente, arroccato su sterili pregiudizi anacronistici. Sapeva che a guida della Chiesa era lo Spirito Santo, e il suo dialogo con tutti, era riconoscimento dell'agire dello Spirito in rinnovata Pentecoste. Dal servizio ecclesiale, svolto in Bulgaria e in Grecia, maturò volontà di ecumenismo tra le "Chiese sorelle", da secoli divise. Per nativa inclinazione, attenzionò l'uomo, favorendo da tali sensibilità la nascita dei "Documenti guida" del Concilio Vaticano II, dove la definizione di Chiesa si integra nell'ascolto del Mondo contemporaneo.
L' 11 ottobre 1962 esordì l'evento, con la sfilata al mattino dei 3.500 vescovi, provenienti da tutto il mondo e, a sera, con l'imprevisto dalla loggia prospiciente piazza san Pietro. Parlò alla gente che la gremiva, della luna che s'era levata anzitempo per assistere anch'essa a quello spettacolo, e poi dei bambini, cui mandava la "carezza del papa". Tra quelli c'ero anch'io e i miei coetanei, "figli del Concilio".
Mi capita ancora sentire quella carezza. Sogno o realtà? Non fa differenza. Perché il ricordo è vivido né sbiadisce. Per volontà di papa Francesco, a rinverdirne la memoria è stato incaricato, ogni 11 ottobre, lo stesso san Giovanni XXIII, il papa che quel evento l'ha voluto.
L' 11 ottobre 1962 esordì l'evento, con la sfilata al mattino dei 3.500 vescovi, provenienti da tutto il mondo e, a sera, con l'imprevisto dalla loggia prospiciente piazza san Pietro. Parlò alla gente che la gremiva, della luna che s'era levata anzitempo per assistere anch'essa a quello spettacolo, e poi dei bambini, cui mandava la "carezza del papa". Tra quelli c'ero anch'io e i miei coetanei, "figli del Concilio".
Mi capita ancora sentire quella carezza. Sogno o realtà? Non fa differenza. Perché il ricordo è vivido né sbiadisce. Per volontà di papa Francesco, a rinverdirne la memoria è stato incaricato, ogni 11 ottobre, lo stesso san Giovanni XXIII, il papa che quel evento l'ha voluto.
Fra' Domenico Spatola
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