Oggi in alcune chiese si celebra il giorno della consacrazione. L'occasione è ghiotta per una riflessione sul tema che fu centrale nel Concilio Vaticano II. L'ecclesiologia dal Medioevo e dalla Controriforma riforma del Bellarmino (sec XVII) la definiva "società perfetta sul modello del Regno dei Franchi e della Repubblica veneziana". Il Concilio ripristinò le autentiche categorie che la qualificano come "mistero rivelato nei secoli" (san Paolo). Il tema fu caro a Paolo VI, e ai padri conciliari che ripensarono la Chiesa come "Corpo di Cristo", Eucaristia che la costituisce santa con il dono dello Spirito. La Chiesa così pensata è ad immagine della Santissima Trinità, di cui rispecchia l'unità e la diversità. Da essa deriva, in essa vive e verso di essa è protesa, come ultima meta. Vive nel tempo il cammino di tale conversione, e come Sposa di Cristo, è madre di coloro che nel Battesimo genera a vita divina. Le sue qualità aggettivanti ne testimoniano natura e missione: una, santa, cattolica e apostolica. Sono felice del suo ruolo di Madre. Mi appartiene e attraverso le Scritture mi parla del suo Sposo Cristo, colmandomi dei doni del suo Spirito. Riscoprire la Chiesa significa innamorarsene come della Mamma. È allo stesso modo il dono che il Padre ha fatto all'Umanità rendendola Sposa e Corpo di Cristo, nel dono dello Spirito Santo.
Fra' Domenico Spatola
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