venerdì 5 novembre 2021

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XXXII domenica del tempo ordinario (anno B): Marco 12, 38-44


38
 Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40 Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
41 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Gesù non ebbe vita facile, soprattutto sul finale. I capi religiosi, smascherati da ladri e omicidi, complottarono per farlo fuori. Gesù li diffidò di ipocrisia e mise in guardia i suoi discepoli a non lasciarsi incantare dai loro Scribi, gli interpreti senza contraddittorio della Legge. Sono avidi e opportunisti. Identificabili dal vestito e dalla voglia di primeggiare. Avidi si riverenza e dei primi posti nei banchetti e nelle sinagoghe. Pregano ma per farsi notare. In realtà rendono cukto a sé stessi. L'affondo finale verte sulla loro avidità che sfruttano l'anello più debole della catena sociale: le vedove. Gesù  ne vede una che sta mettendo nel tesoro del tempio tutto ciò che possiede. Gesù l'addita e la compiange: essa dovrebbe essere aiutata dal quella istituzione che la dissangua!

Fra' Domenico Spatola 

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