Ha raccontato la nostra storia. Fu giornalista ma qualificò la sua informazione nel settore scientifico. Chi non ricorda il suo programma "Quark". Che era frutto di curiosa (come vuole il titolo stesso) e paziente ricerca quanto minuziosa informazione. Aveva il gusto piano ed efficace di bucare, come si dice in gergo, perché persuasivo il video e di lasciarsi seguire in programmi che potevano essere noiosi per le masse, ma riusciva a catturare la curiosità della gente. Il figlio Alberto, instradato da lui in identica passione, continua a fare interessante informazione divulgativa, sapendo cogliere gli aspetti essenziali e interessanti del suo racconto. Il maestro era stato di tutto rispetto. Ebbi modo di vedere lavorare Alberto in una registrazione sulle mummie delle Catacombe dei Frati Cappuccini di Palermo, e mi dotò anche di un suo autografo. Parlammo del papà e svelò piccoli segreti del suo stile certosino di lavorare. Piero era anche professionista del pianoforte, e curava il suono con la stessa meticolosa attenzione della notizia. Penso che l'Italia tutta abbia con lui perduto un grande maestro della informazione per fare crescere la gente, attraverso il catodo televisivo. Nel pantano di una informazione oggi malata di ansia di fare scoop e ascolti, Piero Angela si erge severo a ricordare ai giornalisti la serietà di informare e di formare le coscienze nella verità.
di fra Domenico Spatola
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