sabato 28 dicembre 2024

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della "Santa Famiglia" (anno C): Luca 2, 41-52

 
41 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero le sue parole.
51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

A tredici anni, il ragazzo ebreo veniva integrato nella religione degli antenati, con la consegna del rotolo della Legge. Il rito si compiva nel tempio di Gerusalemme. Luca, per Gesù, anticipò l'evento di un anno, volendo far coincidere quella iniziazione con l'altra di Samuele, il quale, a dodici anni, aveva cominciato a profetare. Il viaggio e la permanenza a Gerusalemme per i riti di Pasqua, furono nella norma. La novità, quando decisero il ritorno. Gesù infatti non li seguì. Resisi conto  della sua assenza, i genitori tornarono indietro, ma lo cercavano nei luoghi lontani dagli interessi del Padre suo. Lo trovarono infine nel tempio, dopo tre giorni, quanti saranno quelli fatidici della sua passione e morte. Stava, come la Sapienza descritta nel libro del Siracide, "seduto" in mezzo ai dottori della Legge. Li ascoltava e li interrogava. Stupore e stizza per quella novità non compresa: "Perché ci hai fatto questo? Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!" gli dissero a rimprovero. Fu l'unica volta, nel Vangelo di Luca, che la madre (figura di Israele) parlò al Figlio, il quale fermamente rivendicò i diritti del "vero" Padre, il suo, di cui "doveva" compiere la volontà. Tornò tuttavia a sottomettersi (la "kenosis" era appena iniziata), per continuare a crescere "in età, sapienza e grazia come era scritto di Samuele.

Fra' Domenico Spatola

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