Ormai tuo sguardo
a traguardo
custodisco di ideale
e stella
scelsi la più bella,
era normale,
ma anche quella
mi sembrò opaca
a tuo confronto:
affronto
a tuo splendore;
ammetto ch'era mio cuore
che il tuo trasfigurava;
eri bella,
quando la carrozza cigolante
andava
e tu dall'alto, mia regina,
additavi a me china
altra meta.
Piansi e non quieta
fu di mia anima tormenta,
or che cinque lustri
ormai da quella resa
mi sembrò offesa,
o madre, l'andare tuo lontano,
senza paura mi dicesti,
e, dandomi la mano
quel tuo calore
lo serbo ancora in cuore.
Fra' Domenico Spatola
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