Parliamo della Befana
e delle calze sue di lana:
piene di ricchi doni
o di carboni.
Ha il fazzoletto tutto rosso
e il naso grosso grosso,
dalla scopa per volare
aguzza gli occhi per guardare:
dove sono i bimbi buoni
per premiarli con i doni,
che essa tiene in un gran sacco
dove ha messo ogni pacco
per le richieste dei bambini
che hanno espresso in pensierini.
Vola svelta e ancor decisa
sbrigativa e molto concisa
vuole fatti e non le parole
e per questo tesse spole
e, in ogni parte della Terra,
predilige i bimbi in guerra.
Essa è buona per natura
ma sformata da struttura
così la bella Epifania
è un miracolo che ancor sia
ricordata come festa
da un'Italia molto mesta
trasformata in Befana
da una politica più strana.
Non può perdere però creanza:
la giovanile Italia avanza
fiduciosa che migliorerà
entro l'anno che verrà.
Fra' Domenico Spatola
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