Giorno di memoria
a ricordare storia
d'infamia e sofferenza
che interroga coscienza
per la ingiusta sorte
e la spietata morte.
Troppi a chiedere il senso
e consenso
di pudore
a non ripetere dolore.
Cenere fu stadio a quiete
di vite senza mete,
razziate
e convogliate
negli sbuffanti vagoni
dal fetore di carboni
e morte:
preludio era triste sorte,
per quella umanità irredenta,
ancora lì, triste e scontenta,
ricorda le umilianti gogne
in quei campi di vergogne
e di massacri
e i fetori dolci e acri
della carne al vento
sola libertà donata al compimento.
Fra' Domenico Spatola.
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