venerdì 19 giugno 2020

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della Dodicesima Domenica del Tempo Ordinario (anno A): Matteo 10, 26-33


26 Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27 Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. 28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31 non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.


Nel capitolo decimo del suo vangelo, Matteo alla chiamata dei "Dodici", in sostituzione del vecchio Israele, fa seguire l'invio alla missione. Da "apostoli", i Dodici ricevono il "potere" di liberare oppressi e fanatici, e curare gli infermi. Vengono inviati alla "Casa d'Israele", perché  prematuro era per loro spingersi a pagani e samaritani,  disprezzati come "impuri" ed "eretici". La "prossimità del Regno" era l'annuncio che andava offerto gratuitamente, come ricevuto. Il comportamento del missionario doveva testimoniare la conversione: "senza bastone né bisaccia e andare scalzi". Usanza ebraica per  dichiarare il perdono di Dio a Israele nel "giorno del Kippur", una volta l'anno. Con Gesù diventa segno per testimoniare che il perdono di Dio è incondizionato e totale. Con sollecita precauzione, Gesù attenziona i suoi sulle persecuzioni che subiranno. I destinatari del messaggio infatti non saranno sempre solidali: "Vi perseguiteranno e vi flaggelleranno nelle loro sinagoghe".  Ritornellata tre volte (totalità) però è l'assicurazione a "non avere paura, perché il Padre si prenderà cura di voi". Non sono perciò da temere coloro che potranno uccidere il corpo, ma non potranno neppure scalfire la vitalità della loro persona ("psiche"). La Geenna, (l'immondezzaio di Gerusalemme) è evocata da Gesù  a minaccia come meta per quanti scelgono d'essere privi di questa vitalità. Ogni apostolo sarà garantito dal Padre che si prende cura anche di esseri minuscoli come i passeri, e temuti dai contadini perché nocivi all'agricoltura. Il Padre non trascura neanche i capelli che solo lui sa contare. Ultimo richiamo è a "riconoscere Gesù", cioè a darne "testimonianza" al mondo per far  risplendere il suo Vangelo come luce nelle tenebre.

Fra' Domenico Spatola 
Nella foto: particolare (Caravaggio)

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