venerdì 29 gennaio 2021

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quarta domenica del tempo ordinario (anno B): Marco 1, 21-28

 

21 Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. 22 Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. 23 Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: 24 «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». 25 E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». 26 E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». 28 La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

È un sabato, a Cafarnao. In sinagoga, Gesù ai primi discepoli mostra dove esercitarsi da "pescatori di uomini". Insegnava le Scritture, con la competenza e libertá creativa, sconosciuta agli Scribi. Era soddisfatta la gente, che ne traeva le conclusioni con un severo confronto tra Gesù e i loro maestri: "Parla con autorevolezza non come i nostri Scribi". Aveva gustato parole liberanti. Ma qualcuno, in sala, fremendo in disaccordo, gridò di rabbia. Era "uomo posseduto dallo spirito impuro". 
"Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci!" 
Dissacrante contraddiceva quanto altri aveva apprezzato "parole autorevoli".  Ma l'affondo infine fu sua sfida: "Io so chi tu sei: il Santo di Dio!" Ritornava la tentazione di sempre: il messianismo da "figlio di Davide" chiesto a Gesù. Sventò il Cristo le lusinghe del tentatore: "Taci! Esci da lui!" E perentorio lo esorcizzò per la rinascita con straziante prova per l'ossesso in fatica di morire al passato.

Fra' Domenico Spatola 

Nessun commento:

Posta un commento