11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. 12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), 13 perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, 15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16 Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. 17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. 18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio».
Pagina intensa e drammatica. È l'autodifesa di Gesù contro i veri colpevoli, cioè i capi che lo perseguitano. Sono i falsi pastori, che non alimentano le pecore, ma si nutrono delle stesse. Ezechiele, profeta del VI secolo, aveva maledetto i capi di Israele, accusati di essere ladri e mercenari, costringendo Dio a strappare dalla loro bocca le pecore che avevano addentato per divorarle. Stessa passione in Gesù per il gregge che il Padre gli ha affidato, e che egli difende dai falsi profeti, fino a dare la vita, "per questo - afferma con vanto - il Padre mi ama". "Io sono il Pastore bello!" L'aggettivo "Kalòs" significa "unico" più che "buono". È la qualità che lo legittima "vero" pastore. E ne declina le prerogative: egli dà la vita per le proprie pecore e le conosce perché le ama. In stessa modalità dell'amore del Padre per lui. Nel confronto acceso, accusa gli avversari di essere "mercenari", e di agire per la convenienza, abbandonando il gregge alla vista del lupo, per mettersi in salvo. Denuncia i capi, che lo osteggiano perché non lo conoscono e non lo accettano come rifiutano il Padre, giustificando così il loro egoismo perché incapaci di amare come lui. Anche altro gregge Gesù rivendica. È oltre i confini di Israele. Quelle pecore ascolteranno la sua voce e formeranno l'unico gregge, quello del vero pastore. La dichiara "conquista", quando dalla Croce darà la vita, dimostrando di possederla in pienezza.
Fra' Domenico Spatola
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