venerdì 31 dicembre 2021

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Messa di Capodanno: Luca 2, 16-21

16
 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18 Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19 Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
20 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
21 Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

Gli Ebrei manifestavano l'impegno all'Alleanza con Iahvè, praticando la circoncisione. I Profeti e la Legge esigevano la "circoncisione del cuore", più che quella rituale. Doveva significare sincera appartenenza al popolo di Dio, in condiviso stile di vita, e osservanza dei Comandamenti. Gesù, sulla scia dei profeti, ribadirà che è la circoncisione del cuore che dà senso a quella della carne. Egli stesso vivrà la sua, anche per noi, nella Passione, che rese obsoleta la circoncisione antica. Il rito ebraico si concludeva con l'imposizione del nome. Quello dato a Gesù significa "Dio salva". Fu voluto dal Padre, per il significato programmatico. Altri personaggi, nella storia di Israele, avevano, con varianti, portato questo nome, con allusioni a missioni salvifiche: Giosuè e Jesse e i profeti Osea e Isaia. La cruenta operazione assomigliava il sangue del bambino a quello del popolo della Alleanza, per il comune Patto. Il Sangue di Gesù della "nuova ed eterna Alleanza", integrerà l'Umanità nelle promesse. Il battesimo è come circoncisione del credente in Cristo, immerso nella sua morte e nutrito della sua Eucaristia.

Fra' Domenico Spatola

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