Tre furono le condizioni poste da Gesù alla folla per continuare a seguirlo. Essa si era infatti, fino a quel momento, illusa di conquistare con lui Gerusalemme e di spartire il bottino. Urgeva perciò il chiarimento: non si sarebbero infatti impadroniti della città, ma Gesù vi avrebbe incontrato la morte infamante. Anticipò perciò gli esiti e, a chi fosse ancora intenzionato a seguirlo, dettò le condizioni. La prima riguardava gli affetti più sacri: l'amore per i genitori, per la moglie e per i figli, non andava anteposto alle esigenze del Regno. Nella seconda condizione c'era la terrificante descrizione della reazione del Mondo contro il suo seguace. Lo avrebbe trattato come il condannato alla morte di croce, nel momento di sollevare il patibolo. La terza condizione era risolutiva: rinunciare ai propri averi. A commento dell'opportunità della scelta, aggiunse due similitudini. La prima del costruttore di una torre, obbligato a verificare le capacità finanziarie, per non coprirsi di ridicolo, lasciandola incompiuta. L'altra similitudine parlava del re in guerra. Sapendo di doversi confrontare con chi possiede un esercito con il doppio di soldati, gli manda un'ambasciata a chiedere la pace per non incorrere in una sicura disfatta.
Fra' Domenico Spatola
Nessun commento:
Posta un commento