13 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. 16 Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Il Battista dirà: "io devo diminuire e Gesù crescere". Il momento del passaggio del testimone venne quando, Gesù, partito dalla Galilea, raggiunse Giovanni nel luogo del Giordano, dove battezzava. Anche Gesù chiedeva per sé quel rito. Ma la sua insistenza scombussolava i piani e le prospettive del profeta. Il cui battesimo infatti serviva a dare la morte al passato del peccatore convertito. "Gesù - si domandava - che ci stava a fare tra i peccatori?". Il Messia, da lui creduto, non aveva una vita da cancellare, e soprattutto non avrebbe dovuto morire. Si accese così la tenzone tra i due. Gesù accettava la morte ma che avrebbe celebrato sulla croce. Giovanni provò a dissuaderlo, ma, arresosi, alla fine lo lasciò. Giovanni non condividerà le scelte del Signore. Ma il Padre intervenne dal cielo, ormai senza filtri, donando lo Spirito che, come colomba, si posò su Gesù da suo naturale nido e aggiunse di Gesù: "il Figlio mio, l'amato in cui ho posto il mio compiacimento!"
Fra' Domenico Spatola
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