A Greccio, Francesco,
visse l'ansia
perché in danza
accorressero festanti
a salutare il Bimbo nato.
Tutto era pronto quella notte,
lontane eran le lotte
lasciate in Palestina
dove, in nome della croce,
crociata rendeva feroce
messaggio che, se verace,
poteva esser di pace.
Tanti furon i presenti
contenti di tributare
al Bambino loro ideale
sogno d'amare.
All'appuntamento non
mancarono gli angeli a cantare,
le pecorelle a belare,
e tutti i piccoli a sognare: Colui
che l'universo non contiene,
Francesco in braccio felice tiene.
Con la stessa umiltà,
che fu della Madre del Signore,
Francesco in povertà
offrì il suo stesso amore.
Fra' Domenico Spatola.
Nella foto: Il presepe di Greccio (Giotto)
Nessun commento:
Posta un commento