Ogni 22 di maggio,
i devoti fanno omaggio
con le rose
alla Santa che delle spose
si fa angelo tutelare,
predisposizione naturale
che è il modo suo d'amare.
Essa ha vinto il male,
superando un brutto scoglio
che di sua vita fu imbroglio,
con l'amore a Gesù Cristo,
che suo sangue fece misto
a sua vita
coniugando santa Rita.
Verso il paese suo natale,
diventato internazionale,
ogni uomo nell'ambascia,
si fa pellegrino fino a Cascia,
a parlare del suo dolore
e ricevere grande amore ,
domandare guarigioni
senza tema d'illusioni.
Santa Rita, cara a Dio,
non è caduta nell'oblio:
Storia volle che sua vita
fosse in grandezza concepita,
pur nel suo mondo che civiltà
discorreva in viltà,
favorendo prepotenza
e ritenendo che violenza
era sol cultura
coerente con natura.
La risposta della Santa
liberò da tanta
cattiveria come in tempi nostri
dove mostri son gli stessi,
che coltivano interessi,
personali e familiari:
a lor care son le caste
dei privilegi a profusione
sol per loro,
(sia ben chiaro!)
e non si faccia confusione.
Fra Domenico Spatola
Nella foto: statua di S. Rita nella chiesa di s. Agostino a Palermo
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