Il tredici maggio di cent'anni fa,
Francesco, Giacinta e Lucia,
ancor fanciulli in tenera età,
in Portogallo, nella cova d'Irìa,
incontrarono Maria, la madre di
Gesù.
Con lei conversarono a tu per tu.
Eran pastori appresso a lor
gregge,
lontano da schegge
della "Grande Guerra"
che impazzava su tutta la Terra.
Veniva da loro "da madre di Dio"
a portare rimedio di pace
a un mondo, che rio
senza conversione verace,
rotolava per altra sciagura
imminente e sicura
se gli Umani ad altro tesoro
non volgevano il cuore.
All'iniziale paura,
pose cura
la "bianca Signora"
che loro vista incantata sembrava
una fata.
"Niente paura,
sono la mamma - assicura - del
Figlio di Dio
ed è compito mio
portare ai miei figli
i più sani consigli,
perché possano amare
e non più odiare
perché la guerra
è solo follia".
Così, con candore,
parlò loro Maria.
Li invitò a tornare
ogni mese:
stesso giorno e stessa ora fino a
ottobre
quando suo "messo" avrebbe
convinto i lontani
con i segni nel cielo più strani.
Quando i fanciulli andarono a
riferire,
furon minacciati
di morte per non dire
e il tredici luglio impediti
di andare.
Quella volta l'apparizione cambiò
data
per nuova missione annunziata
in cui del Signore
la Madre mostrò ai bambini
l'orrore
di chi vuole la morte.
Mentre accorte
furon altre parole
custodite
in inquietanti "segreti"
che per devoti furono divieti
per evitare novella sciagura.
Ora Fatima è meta sicura
per pellegrini che chiedon
carezza
e fortezza
nella lotta al male
riscoprendo che per amare
è la preghiera che vale.
Fra' Domenico Spatola
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