venerdì 27 ottobre 2017

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica XXX del tempo ordinario: Matteo 22, 34-40

Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Commento al Vangelo

Sadducei e farisei, in seno al Sinedrio, costituivano i partiti irreducibilmente avversari; tuttavia, fiutato in Gesù il comune pericolo, si allearono per tramargli contro. A staffetta, tesero a denigrarlo agli occhi della gente, rimasta ultimo baluardo della sua incolumità. Battuti i Sadducei, a conto dei farisei scese in campo il dottore della Legge, che gli domandò: "Quale è il massimo comandamento?"
Nel ginepraio dei divieti, le scuole rabbiniche si dimenavano interrogandosi sul comandamento preponderante della Legge. L'opinione più diffusa priorizzava "il riposo sabbatico" perché ritenuto osservato da Dio, che si riposò dopo i sei giorni della creazione. 
In disaccordo era Gesù che trasgrediva tale precetto, con grave scandalo degli oppositori, ritenendo prioritario il bene delle persone: "Il sabato - asseriva - è fatto per l'uomo".
Alla domanda, Gesù rispose con il testo della quotidiana professione di fede del pio ebreo: "Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il cuore, l'anima e la mente". Condizione dichiarata assoluta e senza cedimenti a entità rivali. A seguire, il precetto che Gesù dichiarò simile al primo: "amerai il prossimo tuo come te stesso". 
Se pertinente a risolvere una questione squisitamente ebraica, la risposta tuttavia non traduceva il pensiero di Gesù, non riconducibile a nessuna asfittica concezione. 
Il suo messaggio universale infatti opera per la felicità di ogni uomo, realizzabile con il suo comandamento: "amatevi come io vi ho amato", dove l'amore proposto si colloca nell'onda di quella del Padre. 

Fra' Domenico Spatola 

Nella foto: Giovanni d'Enrico.Statue in terracotta raffiguranti farisei, Cappella XXXV Sacro Monte di Varallo. 

Nessun commento:

Posta un commento