Circoncisione di Gesù e presentazione al tempio
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
I pastori di Betlemme che, per l'istituzione religiosa erano ritenuti inguaribilmente "impuri", erano stati "avvolti dalla luce del Signore", come quelli ritenuti i più vicini a Dio e con l'affido dell'angelico messaggio (vangelo), negato ai " puri" per la Legge.
"Andarono senza indugio" e trovarono una famiglia: "Maria, Giuseppe e il Bambino che giaceva nella mangiatoia" e dall'Angelo annunziato "Salvatore". Non risuonò su di lui la parola "giustiziere" tanto minacciata e da loro temuta, perché, alla sua venuta, li avrebbe eliminati come le loro bestie. Essi, al contrario, erano stati avvolti dall'amore del Signore e grande era la loro gioia, non condivisa tuttavia dai tanti che ascoltavano "stupiti", e scandalizzati dalla misericordia divina. Nella "meritocrazia", non c'era spazio per l'amore gratuito. Crollava altrimenti il "perno" della religione: il Dio giudice che castiga i malvagi e premia i buoni.
Ma a fronte degli "stupìti" perbenisti, c'era Maria che "da parte sua custodiva tutte queste cose, serbandole nel cuore" e ricercandone il vero senso. In lei mai rifiuto, nel progressivo itinerario di fede, che da Madre la trasformerà in discepola del Figlio.
I pastori tornarono alle greggi, echeggiando il canto degli angeli, immaginati i più vicini a Dio a cantare la sua lode.
All'ottavo giorno, nell'imposizione della Legge, i genitori vollero rendere Gesù "figlio di Abramo", con la circoncisione. Veniva perpetrata una nuova resistenza dai "sotto la Legge" alla "novità" del Vangelo, e Luca vi anticipava il conflitto tra Gesù e i Padri, perché egli seguirà la via del Padre.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Adorazione dei pastori di Guido Reni
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