S'appressavano a Gesù i rei,
mentre di lui mormoravano i farisei,
dicevano: "Accoglie i peccatori,
tocca perciò a noi farlo fuori".
Ma egli usandola come sciabola
raccontò loro questa parabola:
"Un uomo aveva due figli
ai quali suoi consigli
non avea più a dare.
Eran divisi e ognuno a contro remare
ignorando ciascun il paterno affetto.
Il più giovane: "Ciò che aspetto,
- disse al Padre - dammelo innanzi
perché io con gli amici pranzi
e mi diverta".
Ciò allerta
creò in paterno cuore,
che, senza rumore,
divise l'eredità.
Non passò tempo e da quella città,
il più giovane, raccolte le sue cose,
andò via
per il paese più lontano che ci sia.
Lì sperperò tutto quanto aveva,
senza risparmio di ciò che possedeva.
Venne intanto l'amara carestia
ed ei non pensò ad andar via,
ma, tra i mestieri, trovò il più vile,
andando a lavorare in un porcile.
Avrebbe pur mangiato quelle ghiande
che i porci difendevano alla grande.
Allora disse a se stesso:
quanto son fesso!
nella casa del mio genitore
i salariati vivono splendore,
e io qui muoio di fame.
Lascerò il letame
e andrò da lui,
e gli dirò: padre, finiti sono i tempi bui,
sono tornato e tu trattami da servo.
Al cervo
che ritorna alla sua tana,
il Padre volgea la vista già lontana.
Gli corse incontro a compassione
e baci gli diede a profusione.
Il figlio accennò suo pentimento
ma il padre si mostrò più contento
del figlio ch'era morto e ora rinato
e lo volle di nuovo incoronato.
Gli fece vestire l'abito regale
e, ciò che più vale,
indossar l'anello al dito
e, a completar il rito,
volle la casa sua più desta
e imbandì perciò la festa
con il bue grasso.
Ma il fratel maggiore a spasso
era, in campagna
e, al suo arrivo, lagna
che la festa al figlio peccatore
era un errore,
avendo egli con le prostitute
rese mute
le casse del paterno erario.
Ma il padre dice al figlio refrattario:
Taglio corto.
Tuo fratello era morto
e or è risuscitato,
era perduto
ed è stato ritrovato".
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: dipinto di Rembrandt
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