11 Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14 C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». 15 Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 16 Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
Gesù parlava alla folla, che lo seguiva, del "Regno di Dio" e guariva i bisognosi di cure. I temi erano consequenziali, perché l'alternativa da lui proposta era avversa alle ideologie del mondo. Curava e guariva, perché le malattie di sempre sono quelle del cuore: l'avidità e il potere. La guarigione consisteva dunque nella "condivisione" e nel "servizio": temi squisitamente eucaristici nel racconto della "moltiplicazione dei cinque pani e due pesci". Luca racconta che, al declinare del giorno di ascolto nel deserto, urgevano cibo e riposo. Ma tutto ciò per i discepoli, andava meritato (comprato). Fecero quindi pressione su Gesù perché congedasse l'enorme folla perché ciascuno potesse andare nei villaggi vicini per procurarsi vitto e alloggio. Ma Gesù non fu d'accordo, perché toccava ai discepoli dare da mangiare. Ma erano in cinquemila! La cifra era spaventosa per poterli sfamare tutti. Il numero (5x1000) assunto dall'evangelista alludeva allo Spirito Santo, che essi ancora non conoscevano, quindi per formazione culturale, non capivano la gratuità divina. Per loro infatti tutto andava meritato, come ereditato da Mosè e dalla Legge. Per Gesù, al contrario, essi dovevano farsi dono: "Date voi (o: fatevi voi) pane da mangiare". Obiettarono che "duecento denari non sarebbero bastati per tanta folla!". Gesù bypassando la loro lagnanza, fece sedere tutti. Li voleva infatti "signori". E la gente si organizzò in gruppi di cinquanta, come quando Mosè doveva consegnare la Legge. Adesso Gesù avrebbe consegnato il suo Pane. Il servizio toccava ai discepoli, da "servi", non da "padroni della Eucaristia". Poi "presi i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo", a totale affidamento al Padre. "Li benedisse", consacrandoli a "dono di sé", e li consegnò ai discepoli perché li distribuissero. La condivisione produsse sazietà, e le "dodici ceste" di pani avanzati, furono destinati a Israele invitato anch'esso alla stessa mensa.
Fra' Domenico Spatola
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