sabato 25 giugno 2022

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della 13.ma domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 9, 51-62

 
51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. 53Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 54Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 55Si voltò e li rimproverò. 56E si misero in cammino verso un altro villaggio. 
Come seguire Gesù57Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». 59A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». 61Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». 62Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Accompagnavano Gesù, senza seguirlo i suoi discepoli assillati dall'idea del Messia davidico vincitore. In cammino verso Gerusalemme, città assassina dei profeti, che ucciderà anche lui. A sfida, Gesù "indurì il suo volto" per contestarle la pretesa di rappresentare  Dio, quando uccide i profeti. I discepoli, inviati a preparare i cuori all'accoglienza di Gesù, non seguirono i suoi insegnamenti e parlarono secondo le ideologie del potere. Così nel villaggio ai Samaritani, gli storici nemici di Israele, che il Messia avrebbe vendicato. 
Strano annuncio che irretì i Samaritani, i quali ritenendosi minacciati, non accolsero questi fatui prevaricatori. Ma Giacomo e Giovanni, tra i discepoli più fanatici da meritarsi l'ingiuria di "figli del tuono", pretendevano che Gesù facesse scendere un fuoco dal cielo, come in passato aveva fatto anche Elia, per incenerire quella gente. Gesù deluso dalla loro ottusità  e intolleranza, con durezza li guardò a esorcizzarne l'ossessione. Il gruppo perciò si diresse in altro villaggio samaritano. Mentre erano in cammino, un tizio si autocandidò a volere seguire Gesù: "Ti seguirò dovunque tu vada". Dalla risposta che gli diede Gesù,  le sue dovevano essere motivazioni interessate, a garantirsi vitto e alloggio. S'era fatto un pregiudizio che il Maestro gli distrusse: "Non ho nulla e nemmeno una casa, al contrario degli uccelli che hanno i nidi, e le volpi le tane". Ad un altro rivolse l'invito: "Seguimi!". Chiedeva tempo, almeno quello di aspettare che morissero prima o genitori per seppellire. Tergiversava. Ma Gesù fu deciso: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti". Il Regno urgeva: "Tu Seguimi!". L'ultimo modello del campionario delle possibili sequele, è di colui che vuole aspettare per congedarsi dai suoi. Ancora una dilazione in fatto temporale. L'esempio di Eliseo, che per seguire il profeta Elia che lo chiama mentre è al dodicesimo aratro ad arare la terra, a Gesù non stava bene. Quegli temporeggiò in festeggiamenti, per Gesù non c'è tempo da perdere, perché "chi mette mano all'aratro, e poi si volge indietro, non è adatto al Regno dei cieli".

Fra' Domenico Spatola 

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