17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Dopo l'insuccesso della predicazione dei Dodici, Gesù chiamò nuovi discepoli a seguirlo: erano Samaritani. Settantadue, quante si ritenevano le Nazioni pagane. La missione con loro si qualificò "ad gentes", universale. Li inviò "a due a due", testimoni dello Spirito, e la risposta al Vangelo, con loro sarà abbondantissima, da far notare la pochezza di operai. Andava dunque pregato il Padrone della messe, per l'urgenza della missione. Avvisi sul comportamento subito chiariti: "vi mando come agnelli in mezzo ai lupi". La società, infatti minacciata nel potere e nell'ansia di possesso, avrebbe reagito violentemente. Niente paura! Lo Spirito Santo li avrebbe difesi, bisognava solo fidarsi di Dio, perciò niente borsa, né bisaccia. Vitto e alloggio garantiti dal Padre. Liberatoria la possibilità di entrare in qualunque casa, senza divieti per quella dei pagani e "shalòm" sarà la pace da loro augurata a tutti i figli della pace. Le lungaggini nei saluti per strada sottrarrebbero tempo alla evangelizzazione. Altro muro da abbattere: la purità dei cibi "impuri". Tassativo: "rimanete mangiando e bevendo di quello che hanno". La cura dei malati avrebbe annunciato presente il Regno di Dio. Tornarono entusiasti per avere liberato i refrattari alla buona Notizia. Non vi erano riusciti i Dodici, perché annunciavano un Messia bellicoso ed esclusivo di Israele. Con l'annunciare l'amore del Padre, i Settantadue avevano tolto al Satana accusatore, di fare lo spione con Dio, perché quel ruolo non esisteva. Gesù affermò di "averlo visto cadere dal cielo come folgore".
Fra' Domenico Spatola
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