venerdì 1 luglio 2022

Commento di fra' Domenico Spatola al vangelo della XIV domenica de tempo ordinario (anno C): Luca 10, 1-12.17-20

1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Dopo l'insuccesso della predicazione dei Dodici, Gesù chiamò nuovi discepoli a seguirlo: erano Samaritani. Settantadue, quante si ritenevano le Nazioni pagane. La missione con loro si qualificò "ad gentes", universale. Li inviò "a due a due", testimoni dello Spirito, e la risposta al Vangelo, con loro sarà abbondantissima, da far notare la pochezza di operai. Andava dunque pregato il Padrone della messe, per l'urgenza della missione. Avvisi sul comportamento subito chiariti: "vi mando come agnelli in mezzo ai lupi". La società, infatti minacciata nel potere e nell'ansia di possesso, avrebbe reagito violentemente. Niente paura! Lo Spirito Santo li avrebbe difesi, bisognava solo fidarsi di Dio, perciò niente borsa, né bisaccia. Vitto e alloggio garantiti dal Padre. Liberatoria la possibilità  di entrare in qualunque casa, senza divieti per quella dei pagani e "shalòm" sarà la pace da loro augurata a tutti i figli della pace. Le lungaggini nei saluti per strada sottrarrebbero tempo alla evangelizzazione. Altro muro da abbattere: la purità dei cibi "impuri". Tassativo: "rimanete mangiando e bevendo di quello che hanno". La cura dei malati avrebbe annunciato presente il Regno di Dio.  Tornarono entusiasti per avere liberato i refrattari alla buona Notizia. Non vi erano riusciti i Dodici, perché annunciavano un Messia bellicoso ed esclusivo di Israele. Con l'annunciare l'amore del Padre, i Settantadue avevano tolto al Satana accusatore, di fare lo spione con Dio, perché quel ruolo non esisteva. Gesù affermò di "averlo visto cadere dal cielo come folgore".

Fra' Domenico Spatola


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