mercoledì 9 novembre 2022

Articolo su Fra' Domenico Spatola della giornalista Claudia Brunetto su La Repubblica.

 All’oratorio ormai sono in pochissimi, alla messa della domenica in Chiesa ancora meno. Così fra’ Domenico Spatola, 73 anni, parroco fino a qualche anno fa della chiesa dei Cappuccini e adesso alla guida di Santa Maria delle Grazie in San Lorenzo Colli, ha deciso di raggiungere i giovani utilizzando la strada che più si avvicina a loro: i social network. Ogni giorno lancia un post sulla sua pagina Facebook per commentare il passo del Vangelo del momento e fa lo stesso sul suo gruppo WhatsApp in cui gli iscritti sono sempre di più.
“Bisogna essere missionari di strada – dice fra’ Spatola – I giovani stanno sempre con il cellulare in mano, allora dobbiamo tentare di tutto per poter espandere e divulgare il Vangelo. In chiesa vengono davvero in pochi, dal momento che Maometto non va più alla montagna, è la montagna che si deve spostare. Per me i post su Facebook sono come un seme lanciato che può arrivare a crescere ovunque proprio perché virtuale. Ho capito che non avevo altra scelta. Quando inventeranno una strada migliore per raggiungerli la seguirò”. 
E sono già quasi tremila le persone che seguono la sua pagina. Fra’ Spatola, anche lui, sta sempre a controllare il cellulare per seguire e rispondere ai commenti, per sbirciare altre pagine che possono interessarlo o anche aiutarlo a veicolare meglio il suo messaggio di fede. Ogni venerdì sera legge in diretta Facebook le letture della domenica successiva, un’altra diretta è quella del martedì sera. 
“Commento le letture della messa – dice il frate – preparo la gente alla messa della domenica”. 
In 40 anni al Conservatorio prima come studente e poi come insegnante di Armonia ha incontrato centinaia di ragazzi. “Ho sempre cercato di comprenderli – racconta – di entrare nei loro problemi, di incoraggiarli. Quello che vedo oggi è una grande solitudine che ha colpito tutta l’umanità e anche i giovanissimi che sono sempre connessi, in fondo rischiano la solitudine”. 
Insieme alle pillole di Vangelo, fra’ Spatola che ama scrivere da sempre, dispensa anche commenti in poesia sui risultati delle partite del Palermo e sui fatti del giorno dalla cronaca agli spettacoli. 
“Palermo si arma 
e vince sul Parma. 
Più fermo è suo impegno 
e per noi è nuovo segno
 che apre a speranza” 
ha scritto dopo l’esito di sabato scorso. 
“Sono tifoso – spiega – non tanto per una mia motivazione interna, quanto perché ho capito che il calcio è un veicolo. Bisogna cercare la frequenza che più accomuna. Può essere anche lo sport”. 
Dopo ogni partita butta giù una poesia in rima in pochi minuti. 
Chi legge i suoi messaggi sul calcio alla fine si sofferma anche sul Vangelo. “L’unica cosa a cui tengo è fare arrivare il messaggio di Gesù nel migliore dei modi – dice – Non dobbiamo dimenticate che il Vangelo è un libro antico, scritto duemila anni fa, appartiene a un’altra cultura. Cerco di eliminare tutto quello che è strettamente legato al tempo passato per cercare di attualizzarlo, innestarlo nella nostra cultura. Soltanto così possiamo provare a parlare a tutti. Anche ai più giovani”.

Fra' Domenico Spatola 


1 commento:

  1. Fra'Domenico sei grande! Grazie alla tua capacità di comunicare e di capire l'animo umano, hai chiarito tanti concetti della Chiesa rendendola umana e vicina alla nostra fragilità. Ci hai mostrato la giusta prospettiva di vivere il quotidiano pensando sempre al vangelo di Gesù. Grazie!

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