da chi senza cuore,
ancor deriso
Te di sangue intriso
con l'ironia da scaltri:
"Hai salvato altri"
dicea di te:
"salva pure me!".
L'aceto un soldato
porse a te assetato.
Mentre alta la scritta
pendeva a sconfitta:
"Dei Giudei è il Re".
Senza un perché
il malfattore in croce
t'insultava ad alta voce,
mentre l'altro lo riprovava,
ché pena meritava.
Ma per Te non vale,
non avendo fatto il male.
Allor ti disse in umiltà:
"Nel tuo regno, di me pietà".
E tu, col sorriso,
assicurasti il Paradiso.
Fra' Domenico Spatola
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