sabato 12 novembre 2022

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XXXIII domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 21, 5-19

5 Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: 6 «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». 7 Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».8 Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. 9 Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
10 Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, 11 e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. 12 Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. 13 Questo vi darà occasione di render testimonianza. 14 Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15 io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. 16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; 17 sarete odiati da tutti per causa del mio nome. 18 Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. 19 Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.

I discepoli magnificavano il tempio di Gerusalemme e le sue pietre. Pensato per essere una delle sette meraviglie dell'antichità, il tempio fu costruito su progetto di Erode il Grande. I lavori, iniziati nel 19 a.C., durarono complessivamente ottanta anni. Il completamento avvenne nel 66 d.C., ma quattro anni dopo il tempio veniva distrutto dai Romani. Gesù non manifestò entusiasmo per quanto avevano detto i suoi. Quel tempio era inutile e nocivo! Non dava infatti ma toglieva ai poveri. Aveva visto, poco prima, la vedova che metteva i pochi spiccioli che possedeva, dissanguandosi per una istituzione che avrebbe dovuto assisterla. Dunque per Gesù il tempio andava distrutto, e "non sarebbe rimasta pietra su pietra". Dagli scavi emergono i maestosi reperti. I discepoli, incuriositi chiesero "quando?" e "quale il segno?". Speravano nell'intervento di Dio presente ad ogni prova che subiva la città, come era accaduto al tempo dell'assedio di Sennacherib, che circondata, nel 701 a C., la città con i suoi eserciti per distruggerla, era scomparso come allontanato da Dio. Tale era rimasta a fiducia la credenza. Gesù glissò sulla domanda, ma volle allertare i discepoli, mettendoli in guardia da coloro che si presentavano profeti, ma erano falsi. Li dissuadeva dal seguirli. Aggiungeva che i tempi della Storia sarebbero andati oltre la distruzione di Gerusalemme. Nel tempo infatti, le guerre, le rivoluzioni, le epidemie e le carestie non sarebbero stati segno della prossimità della fine del mondo, ma di un'epoca, obsoleta, che cedeva alla successiva, migliore. Riflettevano gli stadi della crescita umana. Non dovevano impressionarsi per i fatti terrificanti e gli stessi segni grandiosi dal cielo. Questi non avrebbero indicato "la fine del mondo", ma l'inizio di un cambiamento epocale, da guardare con ottimismo. Anche la sua Comunità avrebbe vissuto le persecuzioni, che sarebbero state occasioni per dare testimonianza del Regno di Dio. Dunque niente paura: "nessun capello verrà tolto e con la perseveranza salverete la vostra vita". La liberazione vicina è quando un'epoca muore, e apre alla nuova, quella di Gesù che ha liberato l'uomo.

Fra' Domenico Spatola

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