sabato 6 maggio 2023

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quinta domenica di Pasqua (anno A): Giovanni 14, 1-12

 
1 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
5 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». 6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.

Durante la cena, la denuncia del triplice rinnegamento di Pietro, aveva gettato nello sconforto i discepoli. Gesù li volle rincuorare, implorò tuttavia la loro fiducia: "Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede in me". Catturato da "nemico di Dio", i suoi,  in croce non l'avrebbero riconosciuto "messia", né il Dio, da lui annunciato, impotente a salvarlo,  come "Padre". Invece insistette che massima era la loro sinergia, che si prolungava nei discepoli,  perché il Padre intende abitare in loro. Era analogica ammissione delle sue molteplici "dimore". L'espressione spiegava che l'amore di Dio non può essere espresso da una sola persona, né da una singola Comunità.
Esso fiorisce in forme molteplici e inedite. Gesù andava quindi a preparare non appartamenti, ma i "nuovi" figli di Dio: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e Noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui". La condizione divina perciò che egli possiede,  è fruibile da tutti i credenti. La modalità per mantenerla era già loro nota, da ciò che avevano già visto: la lavanda dei piedi ai discepoli da parte del Maestro.  L'amore si era tradotto dunque in servizio. Tommaso  lamentò di non conoscere né la meta né  la via per raggiungerla . Gesù si autodichiarò: "Io sono via, verità e vita".  La sequenza richiama dinamismo che non si  può esprimere in fredde formule letterarie,  ma con capacità d'amare.
Filippo chiese di vedere il Padre,  a Gesù che, risentito, rispose: "Ancora non mi conosci? chi vede me, vede il Padre". Parlò della sua intimità con lui, descritta in vitalità osmotica: "Egli in me e io in lui". 
Così Gesù in ogni opera manifesta l'energia del Creatore. Facoltà consentita anche a coloro che crederanno in lui: "compiranno opere anche più grandi".

Fra' Domenico Spatola

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