15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
L'amore chiesto da Gesù ai suoi, va testimoniato con l'osservanza dei "suoi comandamenti". Li dichiara "suoi", prendendo le distanze da quelli di Mosè, contrappuntati da ricatti di meritocrazia che alternava premi a castighi, come in ogni relazione tra servi e padrone. Ma per Gesù, Dio è Padre che vuole figli, amici cui confidare segreti. Con lui dunque è bandito il timore, perché l'amore in tante sfaccettature vive di quotidianità. Il Padre è supplicato dal Figlio, affinché mandi "l'altro Paraclito" a custodire e preservare da ogni male i suoi. Primo Paraclito era stato lui stesso. Il termine, dal greco, vuol dire: "protettore, avvocato, difensore...". Gesù lo definisce "Spirito della verità". Missione sarà la sua permanenza nella Comunità, per garantirne unità e veridicità.
Il "mondo" è l'avversario che non può accoglierlo, per il rifiuto, pervicace e senza pentimento, della Verità, rinnegata fino alla Croce. Alla notizia della sua dipartita, i discepoli si erano rattristati, ma Gesù li consolò dichiarando che "non li avrebbe lasciati orfani". Presto infatti sarebbe tornato e, quel giorno, essi l'avrebbero conosciuto nel Padre, consentendo anche a lui di svelarsi a loro.
Fra' Domenico Spatola
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