venerdì 15 dicembre 2023

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della Terza Domenica di Avvento (anno B): Giovanni 1, 6-8.19-28

 
6 Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.

Giovanni 1:19-28

19 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». 20 Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». 21 Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». 22 Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23 Rispose:
«Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore
Preparate la via del Signore,
come disse il profeta Isaia». 24 Essi erano stati mandati da parte dei farisei. 25 Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26 Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27 uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo». 28 Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Il Battista dal nome pari alla missione: Giovanni infatti vuol dire "dono di Dio". Fu mandato per testimoniare "la Luce vera, che illumina ogni uomo". Sarà ucciso da "martire" della verità. A lui, che battezzava nel fiume Giordano, erano venuti gli inquisitori: sacerdoti e leviti, a chiedere ragione della sua scelta di alienare pellegrini e offerte dal tempio. L'avrebbero ammanettato al primo passo falso. Dell' interrogatorio abbiamo il verbale. Da protocollo. "Chi sei?". Seguono le domande. "Sei il Cristo? Sei Elia? Sei il profeta?". Tutte trappole eluse da Giovanni. L'onestà del vero fu sua salvezza. Si disse estraneo alle accuse. Nello sfinimento finale: "Perché  battezzi - lo incalzarono - se non hai credenziali, né umane né divine?". Con la risposta, Giovanni chiarí anche per noi la natura dei due battesimi: quello suo, soltanto "in acqua", per purificare dai peccati, mentre l'altro, quello del Messia, nello Spirito Santo, per dare vita divina. Il ruolo dunque dello Sposo di Israele e dell'umanità,  apparteneva al Messia. Nessuno poteva sottrargli la Sposa, con il rito dello "scalzamento". Andarono via. Mentre a Betania, oltre il Giordano, Giovanni continuò a battezzare. Gesù lo raggiunse. E di quel nome fece tesoro. "Betania" dove essere il nome  delle sue Comunità, per il significato di "casa del povero".

Fra' Domenico Spatola 

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