Altro anno consegnato. Per la Storia. Dal "nuovo" attendiamo risposte urgenti, inevase dal vecchio. Altra guerra aggiunta a quella d'Ucraina. Gaza, bombardata senza rete da Israele, per l'attacco proditorio di Hamàs, del 7 ottobre. Si fabricano armi, e floridi sono i guadagni. La fame nel Terzo e Quarto Mondo
può attendere... anche se continua a gridare vendetta. I belligeranti non dialogano, né sono disposti a farlo. Migranti ininterrottamente approdano sulle nostre coste, e l'Albania, a pagamento, offre l'ospitalità per conto dell'Italia. La nostra economia attinge dalla pubblica sanità, ridotta all'osso e specializzazioni a pagamento. L'Europa non naviga bene, per pressioni di chi rema contro, anche oltre Oceano. In tanti tifano per la sua dissoluzione. Non soltanto esterni e invidiosi. Rigurgiti nazionalistici, e gli Stati, per ferite comunitarie, rognano in attesa. La Francia andrà quest'anno alle elezioni presidenziali. Il rischio dell'antieuropeismo è forte per elettorato dell'ultra-destra. Marie Le Pen ritiene giunta la sua volta buona, e non le mancarono già "i tanti auguri di Salvini". La Germania, stanca della guerra infinita in Ucraina, strizza l'occhio alla Russia. Il suo Gas è appeetibile e gli scambi commerciali non più floridi. E negli Usa, Trump scalpita, riscaldando i muscoli per un rientro da eroe.
Putin si ripresenta da presidente, e ipoteca quel ruolo per i prossimi venti anni. Ha provveduto a eliminare i concorrenti pericolosi. Novità? Problemi vecchi scaricati su "l'anno che verrà". Fu boutade empatica di Lucio Dalla, con la sua canzone. Ironica? Il cuore non è disposto a cambiare. L'egoismo non consente di vedere oltre il naso. Il proprio. E la speranza? Immancabile, per non morire e da infondere ai giovani, perché cambino il mondo come lo vorranno, e credano che la libertà è il valore più grande. Chi la conquista con fatica, la difende. Chi la eredita senza convinzione, la consegna senza rimpianto. Oggi anche papa Francesco è al fronte. Combatte contro la stupidità della guerra e di coloro che lo lasciano solo nella titanica lotta per l'umanità. La Chiesa ha serie ragioni di confrontarsi con il Mondo, e di aprirsi ad esigenze sempre nuove della Storia, con buona pace dei numerosi gufi conservatori, anche "intra moenia", che remano contro gli ideali di Umanità, che suggerisce Cristo nel suo Vangelo. L'anno che verrà sarà ancora perciò più interlocutorio e chiede opportunità di crescita.
Fra' Domenico Spatola
Nessun commento:
Posta un commento