sabato 23 dicembre 2023

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quarta domenica di Avvento (anno B): Luca 1, 26-38

 
26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

L'incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria Vergine, è il "mistero fondamentale del Cristianesimo". Per il vescovo Atanasio (IV secolo): "La carne di Cristo è cardine della salvezza", e il Concilio di Nicea (325) lo porrà a fondamento. Il racconto è di Luca. Tipiche sue le modalità dell'annuncio. Gabriele, sei mesi prima, aveva lottato col sacerdote Zaccaria, nel tempio di Gerusalemme, perché incredulo che la moglie Elisabetta, vecchia e sterile, potesse diventare madre. Castigato a rimanere muto. Diversa la risposta di Maria, a Nazareth. Il messaggero non doveva fallire il progetto che avrebbe cambiato la Storia. Maria, richiesta da Dio, di diventare la madre del Figlio, vigile risponde: "Non conosco uomo!". L'angelo vi trovò l'appiglio a ulteriore spiegazione: "Appunto, non sarà opera di un uomo, ma dello Spirito Santo che ti coprirà con la sua ombra e sarài la madre del Salvatore". Aggiunse che anche Elisabetta era gravida. Maria comprese e accettò perché "nulla è impossibile a Dio". Da "serva del Signore" , congedò l'angelo e poté custodire in grembo il "Verbo fatto carne".

Fra' Domenico Spatola 

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