sabato 30 marzo 2024

Fra' Domenico Spatola: 30 marzo 2024, Sabato Santo

 


L'allodola non tubava e l'usignolo non cantava. La tomba sigillata nel silenzio della natura. Il guerriero riposava. Lo credevo ch'era per poco. Ma quel sonno prodigioso fu in onirica discesa. Non da eroe, ma da fratello fino agli inferi, Regno dei morti, a risvegliare Adamo e la madre Eva, e i Patriarchi e i tanti, antichi o più recenti che aspettavano quella venuta, da prigionieri del sonno. Adamo vide in Gesù il modello, su cui era stato plasmato. Ma non riuscì ad eguagliarlo, per il peccato. Ora però che i ceppi della morte erano infranti, poté seguire la luce che gli si parava avanti. "Tu mio esemplare, e io tua copia", disse, "ripristina mie fattezze, perché t'assomigli!". 
"Son qua per te e la tua discendenza, senza di voi non potevo stare senza. Ho dato l'antidoto al veleno, con il Sangue sgorgato dal mio seno. 
Ormai l'umanità, che fu da te, se lo vorrà in me troverà modello, e da fratello che vi salva. Ho vinto della morte ostacoli tanti e perciò risorgeremo tutti quanti". 
Il "Grazie" fu corale, ma Adamo, non più rivale, di tutti respirò vitale soffio e non più loffio fu il suo ardire. Parve udire Cristo che diceva ai suoi che il tempo  dell'attesa era già fioco: la risurrezione infatti era tra poco. 

Di Domenico Spatola

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