venerdì 18 maggio 2018

Commento di fra' Domenico spatola al Vangelo della domenica di Pentecoste (anno B): Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15

Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Gesù, confortando i discepoli, rattristati dall'inattesa imminente sua morte,  invoca su di essi il Consolatore, lo Spirito Santo "Paraclito". Ne esplicita la provenienza ("procede dal Padre"), e ne si autoreferenzia mediatore ("manderò lo Spirito che procede dal Padre"). Dello Spirito dichiara il ruolo di "Testimone" nel processo intentatogli dal Mondo perché lo convinca che Dio è amore e gli uomini suoi figli.
Anche i discepoli saranno  testimoni, avendo condiviso con Gesù,  fin dal principio, l'amore per gli ultimi. Come guida, lo Spirito annuncerà che di verità Gesù è il maestro, e ne renderà intelligibile il messaggio: in ogni storia e in ogni luogo.
Non i pavidi arroccamenti ma "il nuovo" Egli annuncerà  in crescente pienezza di vita dalle radici ben fondate nella Tradizione senza pregiudizi o chiusure. Scopo è la pienezza di verità in ogni cultura, ritenuta "habitat" naturale del Vangelo,  che sul modello della Incarnazione, feconda di vitalità speciale senza rinnegarla.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Pentecoste (Giotto) 


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